Testimonianza di Silvia


Testimonianza del 25 agosto 2015 a Malè in Audio


Testimonianza Scritta

foto Silvia_Testim

Giordano ed io ci siamo conosciuti nel 2010, ci siamo avvicinati grazie alla preghiera e nonostante fossimo giovani abbiamo intrapreso un percorso di fede e il 10 aprile 2011, a Medjugorie Giordano mi chiese di sposarlo, aveva 22 anni ed io 25. Ci sposammo il 24 settembre 2011.
Il 10 luglio 2013, mentre mio marito ed io eravamo a Sydney per un anno di studio e lavoro, ci é giunta la bellissima notizia dell'arrivo di un bambino.
Il 25 ottobre, quando ero incinta di circa 19 settimane, con un'ecografia il ginecologo di Sydney ha scoperto che il nostro bambino aveva una malformazione celebrale gravissima. Si trattava di un'ernia di meningi fuoriuscita dal cranio durante la formazione del cervello, era visibile una sacca di meningi che usciva dalla parte posteriore del cranio, oltre a questo l'ecografia metteva in evidenza un aumento del liquido celebrale e diverse malformazioni di corteccia, corpo calloso, cervelletto. La diagnosi era: "feto con malformazione celebrale complessa, non compatibile con la vita".
Il giorno dopo avevamo il volo per rientrare in Italia ed abbiamo scelto di non interrompere la gravidanza nonostante a parere medico non ci fossero speranze per il nostro bambino. Eravamo disperati, sentivamo il piccolo scalciare e non avevamo la speranza di un futuro insieme. Abbiamo impugnato il rosario e cominciato a pregare, abbiamo invocato la misericordia di Dio per questa piccola creatura. Sono subito andata a cercare il messaggio della Madonna di Medjugorie, che aveva dato proprio quel giorno,cito il messaggio della madonna di Medjugorie del 25 ottobre 2013:" Cari figli! Oggi vi invito ad aprirvi alla preghiera. La preghiera opera miracoli in voi e attraverso di voi. Perciò figlioli, nella semplicità del cuore cercate dall’Altissimo che vi dia la forza di essere figli di Dio e che satana non vi agiti come il vento agita i rami. Decidetevi di nuovo, figlioli, per Dio e cercate soltanto la sua volontà e allora in Lui troverete gioia e pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." Abbiamo subito cominciato a chiedere preghiere, attraverso sms inviati agli amici e email a istituti di preghiera.
Atterrati in Italia, pur essendo trentini, abbiamo deciso di farci seguire nella gravidanza a Genova, presso l'istituto Gaslini, eccellenza nella cura pediatrica.
Fin da subito la situazione apparve molto grave e fummo messi in lista per la risonanza magnetica, che avrebbe chiarito il quadro clinico, analizzando la testolina del nostro bambino, che abbiamo saputo essere una bambina, Aurora. La nostra speranza era quella che la risonanza ci desse delle risposte confortanti e così, decidemmo di chiamare la piccola Aurora Maria, invocando a Maria, l'intercessione per il miracolo.
Il giorno 20 novembre ci recammo ad Arenzano, al santuario del Bambin Gesu di Praga, per pregare per la guarigione di Aurora Maria. In quell'occasione, conoscemmo Padre Stefano Mastrippolito in confessionale, lui ci parlò del suo miracolo ricevuto a Medjugorie e ci invitó all'instancabile preghiera e a non perdere la speranza, benedì dei vestitini da neonato che avevo con me. Il giorno seguente la risonanza magnetica diede dei pessimi risultati, che a parere medico non lasciavano speranze, il referto dice: "si conferma prognosi estremamente infausta del quadro con elevatissima probabilità di ritardo psicomotorio di grado elevato. Non definibile il rischio di mortalità postnatale."
Eravamo a pezzi, ricordo che non riuscivo a pregare nel viaggio di ritorno da Genova, ero così arrabbiata, ma mio marito mi consolava dicendo che dovevamo continuare a pregare. La gravidanza proseguiva, e nonostante il pensiero per il futuro e le pessime notizie che ci arrivavano riguardo alla formazione del cervello di Aurora Maria, la bimba si muoveva ed era un terremoto, mi faceva un sacco di compagnia e mi faceva capire che stava bene. I controlli mensili a Genova davano risposte sempre simili, ma a dicembre avevamo avuto una piccola speranza, sembrava che nella sacca esterna al cranio non ci fossero più meningi ma solo liquido, anche se alla nascita scoprimmo che non era così, questa notizia ci aveva fatto sperare che la Madonnina stesse operando il miracolo. Ogni volta che ci recavamo a Genova avevo sempre forte la speranza che la sacca si fosse ritirata e che Aurora Maria fosse guarita. Solo un mese prima della nascita il ginecologo ci diede la speranza che la piccola potesse sopravvivere al parto ma sempre senza speranze di essere sana. Durante le 20 settimane trascorse in preghiera per invocare il miracolo, Giordano e io non ci siamo mai sentiti abbandonati e soli, un sacco di persone ci dimostravano solidarietà nella preghiera. In particolare i nostri famigliari e amici ci sostenevano e pregavano con noi, ci recavamo in una piccola cappella a circa 40 minuti da casa, dove si trova un dipinto raffigurante la "Regina delle Valli, Madonnina dei giovani" per recitare il rosario.
Il parto era fissato per giovedì 6 marzo 2014, quella mattina penso che siano state dette almeno una decina di messe per Aurora Maria e cosí anche Padre Stefano si accingeva a celebrare la messa nella cappella dell'ospedale Gaslini in presenza dei nostri genitori e fratelli. Giordano ed io eravamo fuori dalla sala operatoria, in attesa del cesareo, sapevamo che se Aurora Maria non avesse respirato da sola non sarebbe stata rianimata e che se invece fosse sopravvissuta avremmo affrontato con lei un percorso ospedaliero con diversi interventi. Il nostro desiderio era quello di portare a casa con noi la nostra creatura ma affidavamo a Dio e alla sua dolce mamma le nostre paure e speranze. Chiesi di portare in sala operatoria con me l'immagine della Madonna dei giovani, mi venne posta sotto al cucino e incominciarono. Alle 11.35, nasceva la piccola Aurora Maria, un grande pianto a pieni polmoni, mi fece capire che voleva vivere! Piangevo anch'io e ringraziavo Dio, la Madonna e Gesù per la sua vita. Pochi minuti dopo, mentre il chirurgo ricuciva il taglio, mi venne messa accanto l'incubatrice con la piccola, era uno splendore, tutta ciccia, avevo potuto toccarle la manina e sussurrarle di essere forte. Venne portata a mio marito per qualche secondo e poi in rianimazione per i primi 4 giorni.

foto Aurora

Aurora Maria stava benissimo, si comportava come un neonato normale, nonostante le gravissime malformazioni non aveva crisi epilettiche o danni neurologici. Aurora Maria era un dono di Dio di 3.900 kg e tanta voglia di vivere. Lunedì 11 marzo venne fatto il primo intervento per diminuire la pressione celebrale dovuta al liquido in eccesso. Il lunedì dopo venne reinserita la sacca di meningi e chiuso il cranio. Il lunedí seguente venne tentato un intervento che, mediante un foro in una membrana avrebbe permesso al liquido di drenare senza la necessità di un ausilio, questo intervento eseguito nonostante fosse molto rischioso, non diede il risultato sperato. Avvenne quindi il giorno 14 aprile l'intervento conclusivo che prevedeva l'inserimento di una valvolina sottocutanea che dal centro del cervello permette di drenare il liquido in eccesso fino al peritoneo.
Aurora Maria é un dono immenso, un segno di speranza, per farci capire che Dio può tutto e che dobbiamo fidarci di lui.

foto Simon Aurora

Dio attraverso questa prova ha fatto pregare un sacco di persone, anche sconosciute, anche non praticanti, ha fatto capire quanto sia forte la preghiera.
É stata battezzata da Fra Stefano il 28 settembre 2014, con una gran festa alla quale ha partecipato tutto il paese e le persone che avevano pregato per la piccola, é stato molto commovente.
A metà novembre, con alcuni parenti,abbiamo accompagnato Aurora Maria a Medjugorie per ringraziare la Madonna della sua vita e salute. Ad oggi, agosto 2015, Aurora Maria cresce sana e al passo con i bimbi della sua età.
Grazie di cuore a chi ci ha accompagnato e sostenuto con la preghiera. Con infinita riconoscenza Giordano, Silvia e Aurora Maria.

foto Grazie